S21 | Mostra Fotografica di Roberto Arcangeli a cura di Nicolas Pascarel-Fotoasia
PAN | Palazzo Delle Arti Napoli, via dei Mille 60, Napoli
1/11 – 21/11/2014
Vernissage sabato 1 novembre 17.30 pm
S21
S21 è diventato, oggi, il luogo più visitato della Cambogia. Del centro di sterminio che ho personalmente conosciuto quindici anni fà, deserto, tropicale e ancora pieno di sangue a terra, è rimasto ben poco. Oggi decine di pulmini fanno sbarcare turisti venuti da ogni parte del mondo per visitare, nelle quattro palazzine e alla velocità della luce, quella che fu l’immagine più folle e terrificante del genocidio cambogiano, degli anni di Pol Pot. Alcuni di loro vengono addirittura con i figli, bambini di 7 o 8 anni, per vedere l’insopportabile; centinaia di turisti in short con le macchine al collo, che, quasi, corrono nelle sale e tra i piani, per immortalare quella che sarebbe la Memoria. La gente piange, un’ora, e poi va via: tutto dimenticato quasi per sempre, poi si passa a un’attrazione diversa. Così va la vita, oggi a S21.
Tutto questo per dire quanto è difficile, oggi, fotografare quel luogo, in una marea di immagini che girano sul web o nei cataloghi turistici. Non si tratta tanto di fotografare S21 a livello estetico perché giustamente S21 ha un difetto: è estetico e molto. Una sorta di estetismo della morte, il tutto perfetto, che ha la capacità di trasformare una fotografia banale in una, quasi, opera d’arte, piuttosto che rendere con l’immagine la vera funzione di S21, che è solo una: un luogo di morte, di sterminio, agghiacciante e terribile. Il luogo simbolo della memoria di un paese e di una nazione intera. È proprio questo che mi ha colpito nel lavoro di Roberto Arcangeli. È riuscito a mostrare S21 per quello che è realmente e quello che dovrebbe essere per tutti noi. Ovviamente con l’occhio di un fotografo vero, con la sua sensibilità artistica e non con quella di un storico o di un giornalista. Nelle fotografie di Roberto si legge la paura e l’orrore e nient’altro. Le inquadrature, spesso non accademiche, e a volte la mancanza di dettagli, di “pulito”, rafforzano questo sentimento di paura. Non ci sono mezzi toni per descrivere quel posto e Roberto ha saputo togliere quel lato estetico per raccontare, con la forza delle immagine, la vera identità di S21. Le fotografie sono pure, senza compromessi, dirette: tutto come il prigioniero che entrava lì per la prima volta e non poteva immaginare quello che c’era dietro le mura di una semplice scuola di Phnom Penh. Non c’era niente, proprio nulla, solo la morte ad aspettarlo, un giorno, un mese, massimo un anno, ma solo la morte accompagnata da torture come finale alla vita.
Nicolas Pascarel
Presidente di Fotoasia | Photo Workshop in South East Asia e Cuba
Biografia veloce di Roberto Arcangeli e Fotoasia
Roberto Arcangeli è nato a Perugia nel 1976. Dal 1998 lavora come fotografo. Si avvicina al mondo della fotografia iniziando a lavorare come stampatore e assistente in uno studio fotografico a Perugia; adesso, scatta in numerosi eventi, matrimoni e cerimonie. Nel tempo, Roberto elabora un originale stile di fotografia: umana e sociale. L’incontro con Fotoasia e Nicolas Pascarel gli offre nuove prospettive: è questa infatti l’occasione che gli consente di sviluppare e maturare una propria, personale, visione della fotografia. In S21, si trova ciò di cui è sempre stato alla ricerca: esprimere la vita, le emozioni, i sentimenti con le immagini. Immagini che non sono più esteticamente pulite e perfette, ma “artistiche”, capaci di narrare una storia, quella dei luoghi e delle persone. Questo percorso di crescita umana e professionale si riflette oggi anche nei suoi lavori sui matrimoni: fotografie che si allontanano dal modello classico, quasi stereotipato, orientandosi invece sempre più al racconto. Ed è grazie alla interazione con i personaggi, in un clima di empatia e reciproco coinvolgimento, che nasce la storia di un’intera giornata, narrata con stile inconfondibile.
Nicolas Pascarel è nato a Parigi nel 1966. Vive a Napoli. È fotografo da venticinque anni. Dopo gli anni 90, passati tra Napoli, Parigi e L’Avana, decide di ritornare alla sua prima passione, il sud est asiatico, con l’intenzione di rimanervi a lungo. Tiene numerosi corsi di fotografia in collaborazione con il Ministero degli affari esteri francese: nel 2000 e nel 2002 all’Accademia Reale delle Belle Arti di Phnom Penh, nel 2001 all’Istituto Superiore di Arte a L’Avana, dal 2002 fino al 2008 nelle città di Bangkok, Chiang Rai e Chiang Mai in Tailandia, nel 2005 e nel 2006 a Ho Chi Minh City in Vietnam. Ha collaborato con delle ONG cambogiane occupandosi dei bambini di strada di Phnom Penh. Ha esposto i suoi lavori in più di 40 mostre personali e foto festival in Francia, Italia, Germania, Olanda, Spagna, Cuba, Cambogia, Indonesia, Vietnam, Tailandia, Singapore, Stati Uniti e Cina. Ha inoltre realizzato nel 2004 un documentario girato in Cambogia intitolato “Durante la pioggia”.
Nel 2006 crea l’associazione Fotoasia, che ha come scopo lo scambio, fotografico e culturale, tra fotografi europei e asiatici e la realizzazione di foto workshop in Vietnam, Cambogia e Cuba: una vera e intensa full immersion nel mondo del fotoreportage per 10 giorni e 10 notti. Fotoasia organizza anche mostre di fotografia. Per queste, come per i workshop, l’idea di fondo, il leit motiv, è unico: condividere le passioni comuni, la fotografia, l’incontro, l’avventura e l’amicizia.